Nella sede di una delle tante società di calcio giovanile disseminate nella piana fra Lucca e Montecatini, c’è un quadretto appeso al muro che salta agli occhi in mezzo a tante coppe e gagliardetti: è il primo piano di una faccia che sorride; ritrae un uomo coi capelli bianchi e con lo sguardo bonario; sembra quasi la foto del presidente della repubblica che si trova affissa negli uffici dei funzionari pubblici ed in effetti, anche in questo caso, di un presidente si tratta. Non della repubblica, però, ma più modestamente della Folgore Segromigno Piano. “Alfredo Chelini è stato il fondatore di questa squadra di calcio, nel 1962: questo campo sportivo è nato con lui; e da lì in poi il presidente non è più cambiato; sempre Alfredo, fino a tre anni fa, quando il nostro presidente è morto a causa di una malattia cardiaca”. A raccontarmi la storia della Folgore Segromigno che si dischiude a partire da questo volto luminoso da nonno felice è Massimo Pascale, informatico di professione e direttore sportivo del Segromigno per passione. Lui è stato il primo dirigente a credere nella proposta arrivata qualche mese fa dalla Figc per far partecipare i ragazzi giallorossi di questo paesino in comune di Capannori al progetto “Non Solo Piedi Buoni”. “Io ho conosciuto di persona il presidente Alfredo solo negli ultimi anni – mi racconta Massimo, seduto orgogliosamente alla scrivania della sede – essendo arrivato qui nel 2014, come tanti genitori che si avvicinano per iscrivere il proprio bambino alla squadra di calcio, e subito vengono rapiti da questa giostra bellissima fatta di sport di base e di socialità. La figura e l’esempio di Alfredo mi sono entrate subito nella testa e nel cuore: e ancora oggi è il suo stile a guidare le nostre scelte societarie piccole e grandi, compresa quella di aderire a questo progetto educativo e sociale per i nostri ragazzi degli Allievi. Alfredo c’era, quando a Segromigno e nei paesi vicini alle porte di Lucca si stabilì una comunità di immigrati marocchini molto numerosa. Fu lui a spronare i dirigenti a fare di tutto perché i figli di questi immigrati potessero giocare a calcio con noi, facendo tutto il possibile per superare gli ostacoli di tipo logistico ed economico. Ancora oggi i bambini e i ragazzi di origine marocchina sono tanti, nelle varie squadre giovanili della Folgore Segromigno Piano. Io spesso e volentieri accompagno questi bambini a casa in macchina nei paesi vicini, dopo l’allenamento. La mamma di uno di questi bambini quando vede tornare il figlio a casa con la mia macchina mi saluta piena di gratitudine e mi riempie di regali sfiziosi, dal pane arabo al cous cous per la mia famiglia. E io torno a casa felice”.
Massimo mi racconta questo aneddoto non a caso: la mission affidata dal progetto “Non Solo Piedi Buoni” alla squadra Allievi del Segromigno, infatti, ha proprio a che fare con l’immigrazione, l’accoglienza e l’inclusione di chi è appena arrivato da lontano sul nostro territorio: per la precisione, i giovani virgulti della squadra giallorossa di Capannori si sono gemellati con la cooperativa Odissea, che proprio a Capannori gestisce due appartamenti in cui vengono ospitati una decina di ragazzi intorno ai 18 anni di età e reduci da viaggi terribili in fuga da miseria, violenze e assenza di futuro. Oggi al campo sportivo tre “angeli custodi” di questi ragazzi sono venuti insieme a me a far visita al Segromigno per incontrare per la prima volta la squadra al termine dell’allenamento: e insieme a loro c’erano anche alcuni dei ragazzi africani da loro ospitati nel centro di accoglienza. “Questi ragazzi vostri coetanei che presto conoscerete, si sono lasciati alle spalle prima e durante il viaggio per l’Italia delle esperienze drammatiche di cui ancora portano i segni a livello esistenziale – ha spiegato alla squadra Valentina – e quando i ragazzi arrivano da noi il rischio è quello che si lascino vincere da queste ferite, dalla sfiducia e dall’isolamento. Per questo siamo davvero felici di fare amicizia con voi! Ogni giovedì, alla fine del vostro allenamento, inviteremo a rotazione tre di voi nei nostri due appartamenti: ci inventeremo dei modi divertenti per passare un paio d’ore tutti insieme; magari una serata in cui ci metteremo tutti in cucina a fare da mangiare mescolando le nostre tradizioni culinarie, o un’altra serata in cui i nostri ospiti provenienti dal Pakistan vi insegneranno a giocare a cricket nel parco vicino a casa… Per voi, oltre alla possibilità di fare qualcosa di importante e decisivo nella storia di questi ragazzi, sarà anche una bella possibilità per imparare tanti annessi e connessi che girano intorno al tema delle migrazioni: i viaggi illegali a causa del divieto di poter salire su un aereo, il sistema della prima accoglienza, le difficoltà da superare per ottenere i documenti, e poi la sfida dell’inserimento a scuola, per imparare l’italiano e ottenere una qualifica lavorativa. Tutto questo, attraverso lo stare insieme con noi e con i nostri ragazzi, emergerà e vi darà delle conoscenze di educazione civica e di diritto che spesso la scuola non dà in modo sufficiente”. La nostra “allenatrice” Valentina termina il suo discorso: poi prendono la parola i ragazzi della squadra Allievi del Segromigno che ci presentano il gruppo, ci parlano del loro campionato appena iniziato, e danno la propria disponibilità a questo gemellaggio speciale targato “Non Solo Piedi Buoni”. Il cerchio a questo punto può sciogliersi, ma prima dei saluti c’è tempo per una bella foto di gruppo tutti insieme. Ci diamo il cinque e ci facciamo gli auguri a vicenda. Che sia una stagione giallorossa memorabile. In campo e fuori.