Negli ultimi anni è emersa con sempre maggiore urgenza la questione delle relazioni tra i diversi soggetti coinvolti nel mondo del calcio giovanile e la definizione del loro ruolo e dei loro comportamenti in relazione alla formazione ed all’educazione dei giovani atleti.
Comportamenti che, talvolta, anche in modo involontario vanno ad incidere negativamente sulla serenità, sul divertimento, sul coinvolgimento e sull’apprendimento dei bambini che partecipano alle attività organizzate dalle Società di calcio.
Se, come spesso viene detto, lo sport è un grande mezzo di educazione, dobbiamo fare in modo che lo sia realmente, adottando atteggiamenti, modi di fare e di agire che favoriscano la formazione dei nostri ragazzi.
Mettiamoci in gioco è un’esortazione rivolta ad ognuno di noi per riflettere, a seconda del proprio ruolo e dei propri compiti, sui comportamenti più consoni per far vivere ai nostri ragazzi, con serenità e gioia, il gioco del calcio.
Questa pubblicazione è il frutto di un progetto specifico del Settore Giovanile e Scolastico della Toscana, iniziato nella stagione sportiva 2011-2012, che ha coinvolto tutte le componenti del calcio giovanile, dirigenti, istruttori, direttori di gara, psicologi, medici, genitori, ma anche giornalisti e amministratori pubblici, con i quali è stata avviata una riflessione volta ad identificare le questioni principali sul tema delle relazioni e dei comportamenti e a definire alcune proposte operative.
I contributi non si sono fatti attendere. In questi mesi, infatti, ne abbiamo ricevuti al di là di ogni previsione: progetti formativi già operativi in molte Società, lettere di singoli genitori, riflessioni ed esperienze di istruttori, dirigenti e psicologi. Un chiaro segnale che questo tema rappresenta per tutti uno degli aspetti più delicati ed urgenti da affrontare.
Per noi è stata anche un’occasione unica per ampliare le nostre conoscenze su tante splendide iniziative presenti in Toscana che sono la ricchezza del nostro movimento calcistico e che dovrebbero essere maggiormente pubblicizzate per favorire un “contagio positivo” nel territorio.
La pubblicazione che abbiamo realizzato, senza la pretesa di essere esaustiva, volutamente breve e sintetica, contiene alcune semplici ma chiare indicazioni operative, delle “buone prassi”, che vorremmo divenissero un riferimento per i dirigenti e gli istruttori delle Società, per le famiglie e per i bambini.
Vorrei, infine, ringraziare sinceramente tutti coloro (e sono tanti) che hanno sentito l’esigenza e il desiderio di dare il proprio contributo di idee, di far conoscere la loro passione per questo gioco e l’interesse per la crescita dei nostri ragazzi condividendo le finalità del progetto e prodigandosi per la sua riuscita.
A tutti auguriamo una buona lettura.
Settore Giovanile e Scolastico
Regione Toscana
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