Non Solo Piedi Buoni

Lo scorso 23 maggio i campi del Centro Tecnico Federale di Coverciano hanno visto degli insoliti protagonisti: non i campioni e le campionesse in maglia azzurra ma 60 giovani calciatori provenienti da ogni angolo della Toscana. Si tratta dei partecipanti al progetto “Non Solo Piedi Buoni” organizzato dal Comitato Regionale Toscana S.G.S. e dalla L.N.D. Toscana, ideato e condotto da Tommaso Giani. I ragazzi in questione sono una rappresentanza di tutti coloro che nel corso degli ultimi otto mesi si sono messi in gioco in una veste diversa, quella che, dismessi calzettoni e scarpe da calcio, li ha portati a scoprire il valore del volontariato nelle sue differenti sfaccettature: dalla cura degli ambienti naturali ai centri di accoglienza per stranieri, dalla visita a case famiglia e centri anziani al contatto con disabili e malati terminali. E così, come premio finale per l’attività svolta, sono stati graditi ospiti della “Casa della Nazionale“.

Messi da parte i colori sociali di appartenenza, la festa è iniziata con la composizione di quattro squadre miste ed un’ora di gioco tra vecchi e nuovi amici dell’ultima ora. E nella festa sono stati coinvolti anche giovani arbitri della sezione AIA di Firenze. Ad assistere alle partitelle c’erano allenatori, dirigenti, genitori ma anche rappresentanti delle associazioni nelle quali i ragazzi e le ragazze si sono impegnati. Anche per loro, tra cui educatori sociali e operatori sanitari, è stato un pomeriggio speciale. Dopo la doccia, la manifestazione si è conclusa nell’Auditorium dove tutti i partecipanti sono stati accolti da Enrico Gabbrielli, Coordinatore SGS FIGC Toscana, Paolo Mangini, Presidente del Comitato Regionale Toscana L.N.D., Tommaso Giani e Marco Burgassi Presidente Commissione Sport del Comune di Firenze.

E’ stata l’occasione, per ciascun gruppo squadra coinvolto, di portare una breve testimonianza diretta della propria esperienza sociale vissuta. Gabbrielli e Mangini hanno ringraziato le dieci società sportive che si sono messe in gioco ed hanno creduto nella forte valenza sociale del progetto, con l’obbiettivo di creare un’adeguata sensibilità civica nei giovani. Giani ha sottolineato l’impegno profuso da tutti i ragazzi coinvolti con la speranza che in ciascuno di loro resti in eredità la curiosità e l’attenzione gratuita nei confronti delle realtà civiche locali, perché è grazie a questo impegno che ci si sente parte attiva della comunità. A tutti i ragazzi infine, è stato consegnato un attestato di partecipazione e nell’occasione, Gabbrielli e Giani  hanno voluto consegnare un premio speciale al giovane Buba Colley, esempio e protagonista di una bella storia di integrazione: originario del Gambia, orfano di entrambi i genitori, sin da piccolo ha dovuto fare i conti con difficoltà economiche e affrontare lavori di ogni tipo fino a quando non ha deciso di lasciare il proprio paese alla ricerca di un futuro migliore; dopo mille peripezie, pochi mesi fa è arrivato a Livorno e, grazie al centro di accoglienza della Caritas ed alla società Orlando Calcio, ha ripreso a calcare i campi di gioco ed ora vede davanti a sé un futuro più roseo.