Il mondo del calcio dilettantistico ha il compito di educare e formare le nuove generazioni e dunque ricordare la Shoah è stato un dovere morale. Il 27 gennaio, Giornata della Memoria dell’Olocausto, alcuni giovani atleti di società fiorentine hanno trascorso ore importanti al Museo del Calcio di Coverciano, per onorare la memoria di 15 milioni persone, tra cui 6 milioni di ebrei.
Il Dipartimento di Responsabilità Sociale LND, in collaborazione con il CR Toscana, ha organizzato un percorso formativo per i giovani che hanno potuto osservare e riflettere attraverso le immagini, come l’orrenda pagina di storia abbia coinvolto anche il mondo dello sport e del calcio, simbolo invece di pace ed integrazione.
La mostra allestita ad hoc, dal titolo: “Oltre la vittoria. Storie di atlete e atleti nella barbarie della Seconda Guerra mondiale”, è stata curata da Paolo Allegretti, storico dello Sport e Vice Presidente UNVS e da Barbara Trevisan del Comitato Scientifico UNVS.
Da un archivio di oltre 3.500 personaggi di 54 discipline sportive e 34 nazionalità diverse, sono stati estrapolati gli oltre 70 toscani. Al Museo sono stati esposti 40 pannelli con le foto biografiche, come raccontato da Allegretti, di personaggi tra ebrei, deportati, esuli, discriminati, militari alleati e italiani, partigiani, oppositori e vittime civili. Allegretti ha ricordato Carlo Castellani, conosciuto come titolare dello stadio di Empoli, che nessuno sa fosse stato deportato a Mauthausen, dove morì, Margherita Hack, discriminata al liceo per le Leggi Razziali, e Fosco Maraini che fu deportato al campo di concentramento insieme alla sua famiglia per essersi opposto al sistema nazi-fascista.
All’incontro hanno partecipato il presidente del CR Toscana Paolo Mangini, l’Assessore allo Sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione e, da remoto, il presidente della Fondazione Museo del Calcio della FIGC, Matteo Marani, il cui libro, “Dallo Scudetto ad Auschwitz”, è stato donato ai ragazzi intervenuti. Uno dei momenti più toccanti della manifestazione, è stato certamente la proiezione dell’intervista a Sami Modiano, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau che ha vissuto l’orrore ed è riuscito a raccontarlo soltanto dopo sessant’ anni.
Nell’occasione, la Lega Nazionale Dilettanti ha donato al Museo il fumetto realizzato e firmato da Virginia Cabras, in arte Alagon, per non dimenticare il “male assoluto”, così come definito da Primo Levi, per custodire e tramandare la memoria, per scrivere una nuova pagina di storia fatta di pace e di sport.
A sorpresa poi, a conclusione della giornata, il presidente della società sportiva Sales, ha chiesto la parola per presentare un suo tesserato, Carlo Levi, pronipote proprio di Primo Levi, anch’esso deportato. Con questo momento inaspettato, l’incontro si è concluso con un caloroso abbraccio fra gli applausi della sala.