Si è spento “il Faro” del Museo del Calcio della FIGC.
Fino è stato uno dei più importanti e prestigiosi personaggi del calcio italiano. Ci vorrebbero pagine intere per descrivere la sua saggezza e competenza e quanto ha fatto e dato al calcio, a cominciare dal ruolo di Medico della Nazionale A negli anni 60/70, per poi divenire Direttore del Centro Tecnico Federale della FIGC di Coverciano. Ruolo che ha ricoperto con professionalità e capacità tanto da farlo divenire un importante modello mondiale e punto di riferimento per lo sviluppo e diffusione del pensiero della scuola del calcio.
Fino ha dedicato un’intera vita a questa passione, e con passione ha profuso idee, consigli, suggerimenti a tutti coloro che a vario titolo hanno avuto modo d’incontrarlo.
Negli ultimi anni, acquisita ancora più saggezza, ha lavorato instancabilmente alla realizzazione del suo sogno nel cassetto: realizzare il Museo del calcio della FIGC.
Un progetto che lo ha visto protagonista in prima persona. Fino diceva sempre che: “non c’è storia senza il passato e non può esserci passato se non c’è memoria”. Attraverso questo motto è riuscito a creare il suo gioiello: la casa dei ricordi e cimeli delle Nazionali.
Tutti i giorni era presente alla sua scrivania a dirigere, assieme a tutti i suoi collaboratori, il museo. Ma non gli bastava, perché lui era anche il depositario di aneddoti, episodi, eventi e così accompagnava centinaia di centinaia di giovani atleti, studenti, insegnanti e genitori attraverso le stanze del museo facendo da vero cicerone e dispensando sempre perle di saggezza.
Fino aveva una marcia in più, la voglia di raggiungere sempre nuovi traguardi per migliorare il calcio in tutte le sue forme ed espressioni. Da grande vecchio è stato il più giovane a credere ed utilizzare l’informatica fin dal suo primo debutto nelle fasi lavorative, a dimostrazione della sua perenne sete di conoscenza.
Molti sono stati i dirigenti Federali che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo, fra questi anche il Presidente del CR Toscana LND Paolo Mangini che così lo ricorda: “Fino è stato uno sportivo di altri tempi, competente, passionale e rispettoso delle regole. Con lui era possibile intavolare qualsiasi discussione sul calcio e carpire suggerimenti e proposte per il suo miglioramento. Lo ricordo come persona socievole, educata, ma soprattutto il mio ricordo va al giorno della mia tesi nell’anno 1981 dove lui è stato il relatore. Rimarrà indelebile nei nostri ricordi e sicuramente punto di riferimento della figura del dirigente federale.
Anche il Coordinatore Federale Regionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC Enrico Gabbrielli lo ricorda con sincero cordoglio e come persona qualificata, capace e sensibile alle tematiche e lo sviluppo del calcio giovanile. Sempre al fianco di tutte le iniziative promosse dal Settore Giovanile della FIGC. Vivo è il ricordo della sua figura di insegnante al corso ISEF.
Fino sei stato un mito e un insegnamento per tutti noi. Ti ringraziamo per quello che ci hai dato e fatto per il calcio. Rimarrai indelebile nella storia del calcio e le stanze del museo echeggeranno sempre della tua voce.